con: Neve Campbell. David Arquette, Courtney Cox, Marley Shelton, Melissa Barrera, Jenna Ortega, Heather Matarazzo, Jasmin Savoy-Brown, Sonia Ammar, Mikey Madison, Jack Quaid, Dylan Minnette, Mason Gooding.
Thriller/Horror
Usa 2022
---CONTIENE SPOILER---
In un panorama filmico popolato da sequel, remake, reboot ed similia, un film come lo "Scream" del 2022 (o "Scream 5" per i puristi) è un'operazione obbligatoria, uno specchio deformato di come il cinema in generale e quello seriale in particolare viene percepito da un pubblico sempre più vorace e volitivo.
Il duo di Radio Silence, fresco fresco dal successo di "Ready or Not" riprende l'eredità di Wes Craven, a cui questo nuovo capitolo è ovviamente dedicato, per declinarlo nel modo più classico possibile, dove per "classico" si intende in linea con la saga: laddove già il primo film era una decostruzione dei topoi dello slasher che citava i classici per ricrearne il filone in modo non originalissimo, ma quantomeno nuovamente vitale, questo quinto capitolo fa il punto sul fenomeno dei reboot, della nostalgia venduta un tanto al chilo e arriva finanche a coniare il termine "requel" per indicare quei prodotti a là "Il Risveglio della Forza", che creano una continuazione riproponendo gli elementi più riusciti dell'originale senza così trovare una vera identità.
Il movente degli omicidi è anche il fulcro dietro la creazione del film. "Stab", la serie di film nei film che riproponevano in chiave di fiction gli eventi reali nella serie "Scream", ha chiuso i battenti con un ottavo capitolo diretto dall'autore di "Cena con Delitto"... ossia, esiste un film come "Gli Ultimi Jedi", che ha "osato" prendersi delle libertà con i luoghi comuni della serie e per questo è stato linciato mediaticamente dai fan. Due fan particolarmente tossici decidono di far ripartire gli omicidi in modo da dare agli sceneggiatori una nuova storia, questa volta creata secondo le loro voglie; in poche parole: i killer siamo noi, o più precisamente quei fanboys che si credono migliori dei filmmaker e decidono di creare una loro storia in teoria migliore di quella ufficiale.
Una storia che, nella migliore tradizione dei "requel" riprende gli elementi classici e li affianca ad alcuni nuovi, ma sempre collegati al capostipite. Ecco dunque che la nuova protagonista Sam Carpenter altri non è se non la figlia illegittima di Billy Loomis (quindi, Sam Loomis, come il personaggio di Donald Pleasance in "Halloween"); tra i suoi amici figurano i nipoti di Randy e fa la sua comparsa persino il nipote di Stu, il secondo killer del primo film.
La carneficina è quindi nuova e classica e i vecchi personaggi riprendono i ruoli aggiornandoli al tempo: laddove Sidney è diventata una Sarah Connor in miniatura, Gale Weathers è una donna più matura e sensibile, mentre Linus è un uomo oramai al crepuscolo. Il duo di autori si prende così il rischio e, da differenza di ciò che accade in molti "requel", fa dire a questo pugno di personaggi qualcosa di nuovo e arriva sinanche ad infrangere la formula classica uccidendo Linus, l'eterno sopravvissuto, che ora scompare in un fulgore di gloria. L'affondo, ovviamente, è verso quelli aficionados che pensavano di sapere già cosa si sarebbero trovati davanti, sebbene simile a quanto fatto da J.J.Abrams con Han Solo.
La formula viene comunque ulteriormente svecchiata donando a Ghostface un tocco di sadismo in più, con gli omicidi che ora fanno letteralmente male e sono tutti giocati sul dolore fisico provato dalle vittime. Quando poi, nel finale, si decide di uccidere il personaggio di Mikey Madison nello stesso modo in cui muore in "C'era una volta a... Hollywood", il gioco cinefilo si fa sublime, citando il supremo citazionista e decostruttore del cinema.
Il modello dello script è volontariamente identico al "classico", con tutti i luoghi comuni citati nella serie, tanto che nel terzo atto si ha la canonica festa già esorcizzata nel quarto capitolo. Ma questo non impedisce a Olpin e Gillett di giocare con le aspettative nelle singole scene, come quando disinnescano più volte di fila il cliché del jump-scare dello sportello che si chiude dietro il personaggio di turno.
Ma alla fin fine, ciò che rende questo nuovo capitolo memorabile è davvero la strizzatina d'occhio che fa verso i fan del cinema horror e, soprattutto, il modo in cui sbeffeggia i fandom tossici, l'ossessione per la "purezza" nelle serie, la volontà idiotica di avere nuovi film sempre uguali ai vecchi, di ritornare, con nostalgia o meno, sempre nei soliti luoghi con i soliti personaggi. Come "Matrix Resurrection", ma con una vena più sadica.
;)
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