lunedì 8 aprile 2024

Godzilla e Kong- Il Nuovo Impero

Godzilla x Kong: the new empire

di Adam Wingard.

con: Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Dan Stevens, Kaylee Hottle, Fala Chen, Alex Ferns, Rachel House, Ron Smyck, Chantelle Jamieson.

Fantastico/Azione

Usa 2024















Tra l'Oscar vinto per "Godzilla- Minus One" e gli ottimi incassi di questo secondo cross-over con Kong, il 2024 sembra proprio essere l'anno del ritorno in auge del godzillosauro di Ishiro Honda, che giusto settant'anni fa portava la sua ventata distruttiva per la prima volta al cinema.
"Il Nuovo Impero" è in un certo senso una perfetta rappresentazione di una delle versioni più amate di Godzilla, quella dell'era Showa, dove il rettilone è poco più di un gigantesco supereroe chiamato a combattere i cattivi che di volta in volta minacciano la pace. Un versione infantile e giocattolosa, senza dubbio, ma che se ben declinata può portare ottime e sane dosi di divertimento. Come in questo caso.




Ma il titolo non tragga in inganno: qui il vero protagonista è Kong, mentre Godzilla è giusto un comprimario di extralusso. Tutto il film è incentrato su di lui, quasi a farsi perdonare il ruolo marginale che, all'opposto, aveva nel precedente capitolo.
Per praticamente la prima volta, un kaiju non è solo oggetto della narrazione, quanto soggetto attivo, con la storia si svolge dal suo punto di vista, con lui al centro di tutto, mentre la traccia narrativa sui soliti umani risulta un puro contorno, utile a chiarificare la posta in gioco. E sembra più che legittimo che questo record sia affidato al vero re dei mostri giganti.




Adam Wingard, di nuovo in cabina di regia e nuovamente coadiuvato dall'amico di sempre Simon Barrett allo script, si diverte così a creare una storia per la maggior parte priva di dialoghi, dove sono solo le immagini a raccontare gli avvenimenti, cosa rarissima in un kolossal di Hollywood. E dà a Kong il ruolo da star affidandosi alle sue espressioni digitali, alla sua espressività simpatica e ovviamente alla carica spettacolare che una storia del genere può riservare.
Storia che lo vede diventare il "king" del titolo originario, con la scoperta di un intera nazione abitata da scimmie giganti, sorta di "Pianeta delle Scimmie" sotterraneo governato col pugno di ferro da un rivale che ha al guinzaglio un altro godzillosauro, in una simpatica simmetria tra vere star del kaiju-eiga e imitazioni a buon mercato che vengono prese a ceffoni senza ritegno.



Wingard riesce di nuovo a portare avanti una storia assurda restando perennemente in equilibrio tra il serio e il faceto. Sa quando usare un tono più serioso, senza però mai scadere nel ridicolo involontario o nel tedioso (a differenza di Garreth Edwards) e quando dare spazio all'umorismo goliardico, senza mai scadere, neanche da questa sponda, verso l'ironia ridicola.
Il suo blockbusterone risulta così sempre simpatico e intrattiene bene grazie alla spettacolarità ben congegnata, oltre che, nuovamente, grazie ad una durata esigua. E strappa persino un grosso sorriso di soddisfazione quando percula il cinema muscolare di Michael Bay, ricreando la celebre inquadratura degli eroi che si imbarcano verso l'ignoto (che Bay a sua volta rubò da "Uomini Veri", giusto per essere precisi) parodizzandola, scambiando i super machi con una donna, una ragazzina e un hippie.

Nessun commento:

Posta un commento