con: James Le Gros, Reggie Bannister, Angus Scrimm, Paula Irvine, Samantha Phillips, Kenneth Tigar, Stacy Travis, Ruth C.Engel.
Fantastico/Horror
Usa 1988
Subito dopo il successo del primo "Phantasm", la carriera di Don Coscarelli avrebbe dovuto decollare, ma purtroppo così non è stato. Il suo film successivo fu "Beastmaster" (arrivato in Italia con il fuorviante titolo "Kaan principe guerriero"), sword & sorcery nato sulla base della fascinazione dell'autore per il filone e sull'onda del successo del "Conan il Barbaro" di Milius e l'esito non fu certo dei migliori: complici dei valori produttivi inadeguati e nonostante qualche bella scena, il film fu un mezzo flop e bloccò ogni sviluppo possibile per Coscarelli.
E' stato forse per questo che nella seconda metà degli anni '80 decise di tornare a quel cult che era stato il suo unico successo commerciale, per crearne un seguito. Ma non un seguito qualunque, quanto una continuazione che ne espandesse la portata, pur restando ancorato alle idee originali.
"Phantasm II" nasce così da necessità contingenti e trova l'appoggio di una major, la Unviersal, la quale dà all'autore il budget necessario per creare un film più grande; ma, al contempo, ne blocca l'uscita durante l'estate, facendolo competere con i blockbuster della stagione e garantendone un successo solo moderato, aumentato grazie all'uscita in home-video. Tuttavia, oltre a tale poco lungimirante imposizione, l'unico vero limite messo alla creatività di Coscarelli fu l'obbligo di cambiare l'attore per il ruolo del protagonista Mike, che ora ha il volto di James Le Gros, decisamente in parte e più espressivo di quanto sarà A.Michael Baldwin quando tornerà a vestirne i panni a partire dal capitolo successivo.
E "Phantasm II" alla fine mantiene tutte le sue promesse, entrando di diritto nel pantheon dei migliori seguiti mai fatti.
La formula è esattamente quella del primo film: c'è l'elaborazione del lutto da parte di un persona e c'è lo scontro con un'entità sovrannaturale, ossia il Tall Man, che in questo secondo capitolo è però una presenza più astratta. Un po' sequel, un po' remake, "Phantasm II" è simile a quell' "Evil Dead II" uscito appena un anno prima e che viene più volte citato, riproponendo quanto visto in precedenza, ma con valori produttivi più alti. E su questo, Coscarelli mette subito le carte in tavola, inserendo ben due case esplodono nei primi dodici minuti.
Il resto del film alterna la rievocazione del passato a nuovi elementi. Mike è ora un giovane uomo e assieme a Reggie inizia una caccia al Tall Man, il quale pare si stia spostando di cittadina in cittadina, lasciando dietro di sé una scia di distruzione. Nel frattempo, la new entry Liz (Paula Irvine) è alle prese con la morte del nonno e con una serie di visioni che la collegano a Mike e al Tall Man.
Concentrandosi sul personaggio di Liz, Coscarelli crea un nuovo racconto funereo dove a farla da padrone sono le suggestioni sovrannaturali e l'atmosfera autunnale; il tutto eseguito a regola d'arte, con una fotografia dai toni virati al marrone che comunica il mood generale al solito in maniera perfetta.
Quando poi l'attenzione è riservata a Mike e Reggie, le cose cambiano e il racconto diventa quello di due "acchiappa-mostri on the road"; i due personaggi, in ossequio ai tempi che cambiano e al pari di Ash di "The Evil Dead", passano così dall'essere le vittime che tentano di sopravvivere del primo film a due veri e propri eroi action, che impugnano letali armi poi divenute iconiche, come la "doppia doppietta" o il lanciafiamme fai-da-te poi rivisto in "John dies at the end", e si muovono sgommando alla guida di una muscle car, la bellissima Plymouth Barracuda già vista nel primo film e che qui diventa ennesimo oggetto-feticcio della serie.
Il personaggio di Reggie, in particolare, inizia da ora a divenire l'icona action-horror che farà breccia nel cuore dei fan, una sorta di Ash di mezza età e un po' sfigato, tanto agguerrito nell'uccidere mostri quanto sfortunato quando si tratta di concupire la bella di turno.
Le due tracce narrative si fondono a metà film e nell'ultimo atto "Phantasm II" può finalmente mostrare tutte le sue carte, inanellando una serie di sequenze action e splatter da antologia. Torna la sfera-vampiro, ovviamente, e grazie al budget ora subisce una sorta di evoluzione, con una seconda sfera dorata in grado di sparare laser e di infilarsi nel corpo delle vittime, maciullandolo dall'interno in un tripudio di effetti splatter ben invecchiati, curati tra gli altri da un giovane Greg Nicotero. Torna anche la stanza bianca e il viaggio interdimensionale riesce ad essere persino più iconico, con tanto di creatura che si risveglia e tenta di rapire i protagonisti. Ed il confronto finale con il Tall Man risplende grazie all'inventiva della messa in scena, che lo trasforma in un essere definitivamente in una creatura aliena.
Coscarelli riesce così a portare negli anni '80 la sua creatura prediletta e a trasformarla in una serie. Un sequel invecchiato meglio del primo, più grande e ameno, dove gli unici veri difetti sono dati dalla sua natura di riproposizione e dalla necessità di creare una narrazione più lineare, con tanto di uso di voce narrante dei protagonisti, la quale finisce per appiattire in parte la fascinazione data dall'incertezza degli eventi. Ma che per il resto finisce davvero per divertire.
Si, non ci si può lamentare del lavoro fatto da James Le Gros ;)
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