con: Reggie Bannister, Angus Scrimm, Kevin Conners, Gloria Lynn Henry, A.Michael Baldwin, Bill Thornbury, Cindy Ambuhel, John Davis Chandler, Brooks Gardner, Sarah Davis.
Fantastico/Horror/Grottesco
Usa 1994
Gli incassi di "Phantasm II" furono più che buoni e l'accoglienza da parte della critica e dei fan superò le aspettative, ma non si trattò del blockbuster che i capi della Universal speravano, nonostante lo avessero letteralmente "mandato a morire" al box office. Il via libera per "Phantasm III" arrivò così solo nei primi anni '90 e il film finito venne distribuito solo in home-video, pratica che purtroppo diverrà comune anche per i film successivi.
Don Coscarelli si ritrovò con un budget più piccolo, non di molto, ma quanto bastò per forzarlo a ridimensionare l'idea originale di un film ambientato totalmente nel deserto e con un finale in Alaska. Pur tuttavia, il capitale vincolato venne controbilanciato con la più totale libertà creativa: pur restando nei limiti del producibile, poteva fare nel film tutto ciò che avrebbe voluto. E per prima cosa, richiamò a bordo A.Michael Baldwin per interpretare Mike e persino Bill Thornbury per ritornare nel ruolo di Jody, oltre a promuovere Reggie Bannister a vero protagonista del film.
Purtroppo, alla piena libertà libertà creativa non corrisponde la piena ispirazione e "Lord of the Dead" finisce per rappresentare un piccolo passo indietro nella saga, anche se graziato da qualche bel tocco di classe.
Proprio come il capitolo precedente, anche questo inizia nel momento esatto in cui il predecessore finiva: Reggie per fortuna non è morto e anche Mike si salva dal colpo di coda del Tall Man. In compenso, Liz viene uccisa nei primissimi istanti, una trovata coraggiosa vista l'importanza del personaggio. E anche Mike finisce nelle grinfie del becchino transdimensionale, lasciando Reggie da solo e alla ricerca di un modo per salvarlo.
Come in "Phantasm II" anche questo terzo capitolo ha una struttura da road-movie, con il cacciatore di mostri che vaga di paese in paese a bordo della mitica plymouth 'cuda e armato fino ai denti, sulle tracce del Tall Man. E anche in questo caso incontra sul suo cammino una serie di personaggi importanti, tanto che Coscarelli arriva persino a ripetere la bella inquadratura della soggettiva del passeggero che ha la visione di un'autostoppista. La differenza la fa il tono, ora spesso e volentieri virato verso l'umoristico.
Per tutta la prima parte, la dinamica tra Reggie e il giovane Mike viene cucita sulla new entry Tim (Kevin Conners), bambino precoce che sopravvive in un mondo sull'orlo del disastro a causa delle azioni degli esseri extradimensiali. Ma questa sua lotta prende le forme di una sorta di parodia di "Mamma, ho perso l'aereo", con il giovane asserragliato in una casa piena di trabbocchetti pronti a percuotere l'invasore di turno. Il quale prende le sembianze non del Tall Man o dei suoi nani, bensì di quelle di tre strambi ladri; e con la differenza che le trappole sono letali, in una deviazione tanto ironica quanto feroce.
Se tale trovata dona un tocco di originalità a questo terzo capitolo, l'umorismo finisce per annientare la bella atmosfera onirica e funerea, la quale diventa invece quella di un cartoon folle. E se l'intento era di quello di riprendere il modello di Sam Raimi ed il suo "Evil Dead II", purtroppo Coscarelli non riesce ad averne la stessa grazia nel coniugare risate e splatter.
Tutta la prima metà del film è così una sorta di rifacimento in chiave faceta di quanto visto in passato; citazionismo torna anche nel finale, che mima in tutto e per tutto quello del primo film. "Lord of the Dead" risulta così a tratti indigesto e viene salvato da giusto un paio di trovate ben congegnate.
La prima è l'espansione della mitologia. Ora anche le sfere-vampiro hanno una loro funzione e origine: sono dei "soldati" che il popolo del Tall Man usa per invadere le dimensioni attigue e nascono quando il cervello dei cadaveri (il cui corpo vuoto viene usato per creare i nani) viene innestato in questa sorta di corpo cibernetico. Jody diventa così una sfera nera che guida Reggie e Mike e comunica con loro attraverso i sogni. In modo simile, il doppio colpo di scena finale fa intuire un collegamento profondo tra Mike e i mostri, unendo i personaggi in un connubio mortale.
La seconda è il ricorso a stunt e scene d'azione più marcate per compensare lo splatter più esiguo. Gli scontri con gli zombi dei tre ladri, nuovi sgherri del Tall Man, brillano per inventiva nelle coreografie e soprattutto sono impreziosite dalla bella scena dello schianto del carro funebre, piccolo pezzo di buon cinema action perfettamente calato nel contesto orrorifico-grottesco del resto del film.
Rimarchevole anche l'introduzione del personaggio di Rocky, interpretato dalla bella e atletica Gloria Lynn Henry, vera e propria amazzone-soldato che tiene a bada le avance di Reggie e non sfigurerebbe come protagonista di un film d'azione vero e proprio.
Per il resto, purtroppo, "Phantasm III" è al meglio una copia più blanda del passato, al peggio un connubio malriuscito. Chi ha amato i due capitoli precedenti si ritroverà spiazzato a causa del cambio di tono indigesto e della riproposizione delle medesime situazioni, che questa volta tornano in maniera meccanica. Solo gli spettatori meno affezionati potrebbero invece apprezzarlo proprio per la sua originalità all'interno della serie.
Non male, ma lo humor troppo marcato è davvero fuori luogo.
RispondiElimina