venerdì 13 ottobre 2023

Cimitero Vivente: Le Origini

Pet Sematary: Bloodlines

di Lindsey Anderson Beer.

con: Jackson White, Natalie Alyn Lind, David Duchovny, Pam Grier, Samantha Mathis, Henry Thomas, Forrest Goodluck, Isabella LaBLanc, Christian Jadah.

Horror

Usa 2023












Quella di "Pet Sematary" è la classica storia che non ha bisogno di continuazioni; non per nulla, quando già Mary Lambert fece un sequel al suo adattamento originale, il risultato è stato alquanto squallido. 
Il secondo adattamento, datato 2019, aveva tutto sommato il suo motivo di esistere, ma anche in quel caso il risultato non è stato certo memorabile. 
Un prequel ha quindi senso? In teoria si, visto che la storia di questo "Bloodlines" era già stata accennata in origine. Pur tuttavia, nonostante le buone intenzioni, anche in questo caso il risultato lascia il tempo che trova.




Il protagonista è ora il personaggio di Jud Crandall, che nel remake aveva il volto di John Lithgow. E' il 1969 e uno dei migliori amici di Jud, Timmy (Jack Mulhern) non è sopravvissuto alla guerra in Vietnam; suo padre Bill (David Duchovny) decide quindi di riportarlo in vita usando il terreno maledetto...




L'aspetto più interessante di "Cimitero Vivente" e del suo rifacimento è la sua struttura da dramma famigliare, con l'indissolubilità degli affetti a divenire viatico per l'inferno. "Bloodlines" cambia le carte in tavola e pone al centro l'intera comunità di Ludlow. La mitologia viene così riscritta e ampliata per servire meglio a questa nuova scala: il cimitero ha ora la funzione di barriera per impedire che un arcano "male" che si muove nei boschi possa diffondersi oltre. E la cittadina altro non è se non un avamposto dove gli abitanti cercando di arginarne la portata.
Il tema centrale è quindi quello della civiltà costituita (sia in senso moderno che arcaico, visti i rimandi all'azione della tribù di nativi insediatasi nei dintorni prima dell'arrivo dei coloni) come muro contro un caos arcaico, il ruolo della comunità come sentinella sul bene collettivo anche ultraneo ad essa.
Il dramma si fa così collettivo e la situazione famigliare è nuovamente la scintilla per il caos. Pur tuttavia, tutta la vicenda viene costruita nel modo più convenzionale possibile.




Il redivivo Timmy diventa il mostro di turno e le sue vittime sono al solito gli altri personaggi, con tanto di escalation da slasher movie. Tutto scorre nel modo più ovvio, con l'aggravante che la regia non riesce mai davvero a creare la giusta suspense e la noia inizia a fare sovente capolino. Fino a quel finale dove persino la sospensione dell'incredulità vacilla davanti ad un resuscitato che in un pugno di giorni riesce a costruire un sistema di tunnel da fare invidia ai viet cong.




A salvarsi è così solo il cast, nel compaiono una sempre brava Pam Grier, un Henry Thomas passato dall'essere figlio senza padre a padre che fa carte false per proteggere il proprio figlio e soprattutto un David Duchovny forse mai così ispirato, vera sorpresa di tutta l'operazione.
Per il resto, "Bloodlines" è un horroretto convenzionale che gioca male le sue carte, pur imbastendo una mitologia interessante.

1 commento:

  1. Tutto sommato concordo, anche se la serata non si è di certo salvata.

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