lunedì 18 febbraio 2013
Looper
di Rian Jonhson
Con: Jospeh Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Paul Dano, Jeff Daniels, Piper Perabo.
Fantascienza
Usa (2012)
Alla fine della visione di un film come "Looper" due domande sorgono spontanee: gli odierni autori di pellicole sci-fi quanto devono a Philip K.Dick ed alla sua opera? E sopratutto: anzicchè saccheggiarne spunti e idee, perchè non trovano il coraggio di accollarsi l'onore e l'onere di trasporla direttamente su schermo? Perchè di saccheggio si tratta: Rian Johnson, che pure è stato applaudito come autore originale (!) deve moltissimo al compianto scrittore californiano.
In un futuro prossimo, il viaggio nel tempo viene scoperto e subito messo fuori legge; ad usarlo sono solo ed esclusivamente i sindacati criminali; Joe (Jospeh Gordon-Levitt) è un "looper", un killer prezzolato che uccide per conto della mala del futuro: le vittime vengono inviate nel passato, Joe le uccide, distrugge i corpi ed incassa il prezzo; come ogni looper, però, Joe sa di avere un termine: prima o poi dal futuro arriverà "sè stesso" e lui dovrà uccidersi in modo da non lasciare tracce; i guai cominciano quando il Joe del futuro (Bruce Willis) riesce a liberarsi e comincia a vagare con lo scopo di modificare la linea temporale a suo favore.
Trovata intrigante, quella di Johnson: riprendere il tema del viaggio nel tempo per creare un racconto hard-boiled dove a confrontarsi sono due versioni del medesimo personaggio: uno giovane, edonista e scapestrato, ed uno vecchio, smaliziato e saggio; trovata che, paradossalmente, si inceppa a pochissimi minuti dall'inizio della pellicola; troppi sono infatti i buchi di sceneggiatura già nelle premesse: come fanno i looper a sapere in quale giorno e a che ora arriverà il bersaglio? Come fa la mala del presente ad essere certa che questi sia stato davvero eliminato? Man mano che la pellicola procede, a tali interrogativi non viene data alcuna risposta; inoltre le incongruenze aumentano man mano che i minuti procedono, fino ad arrivare ad un paradosso totale e definitivo nel climax, dove si crea un non-senso logico forse del tutto privo di precedenti.
Oltre a tali incongruenze, la pellicola è minata da altri difetti di scrittura: i personaggi sono monodimensionali, lo svolgimento è prevedibile e alcune sottotrame sono lasciate aperte (qual'è il vero rapporto tra Kid Blue e il boss del presente? perchè Rainmaker, il boss del futuro, chiude tutti i loop con tanta fretta?). A sancire la non riuscita della pellicola ci pensa infine la regia, che nella parte centrale si inceppa rendendo il racconto poco fluido e finanche freddo, pur riuscendo a creare immagini vivide e belle per tutta la durata.
"Looper" è quindi un film non brutto, ma poco riuscito, che nonostante la voglia di originalità non riesce a stupire nè a coinvolgere; ed è un peccato, perchè, come in ogni altro epigono di Dick, l'idea alla sua base non manca certo di fascino.
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